Museo dell’Acqua, Fabio: “A dicembre aperture gratuite. Al via progetto di riqualificazione”

Dettagli della notizia

Il Sindaco ha risposto all’interrogazione della consigliera Gabriella Piccinni del gruppo Partito Democratico durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre

Data:

27 novembre 2025

Data scadenza:

27 novembre 2025

Tempo di lettura:

6 min

museo acqua
museo acqua

Descrizione

“A prescindere dalla durata della progettazione e della realizzazione dei lavori abbiamo ritenuto utile ripristinare dal prossimo mese di dicembre l’apertura del museo con accesso gratuito, attraverso un accordo di collaborazione con l’associazione ‘La Diana’, la quale sotto la sua responsabilità provvede alle aperture, alla sorveglianza, e alla assistenza ai visitatori.”. Con queste parole il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, ha risposto durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, all’interrogazione della consigliera Gabriella Piccinni (gruppo Partito Democratico) in merito alla chiusura del Museo dell’Acqua. “Oltre al calendario delle aperture prestabilite – ha proseguito il Sindaco -, potrà essere aperto in via eccezionale per le visite prenotate dagli istituti scolastici o, comunque, per dichiarate finalità didattiche”.

 

“Il nostro Museo dell’acqua – ha spiegato Nicoletta Fabio - presenta delle particolarità: non ha collezioni di beni da custodire, privilegiando, invece, un approccio esperienziale e didattico, dove il concept museologico si esplica prevalentemente nell’interazione tra il visitatore e la narrazione audiovisiva delle tematiche inerenti l’acqua, resa possibile attraverso l’uso di dispositivi tecnologici appositamente dedicati. Lo stato in cui versano queste apparecchiature, ormai obsolete nella tecnologia digitale che le supportava, non consente di garantire in modo coerente quella narrazione rendendola discontinua e privata di contenuti essenziali. Solo il personale, devo dire con grande passione pur non avendo una specifica preparazione culturale a riguardo, riusciva a supplire alla mancanza, attraverso un racconto orale che mal si addice all’imprinting di un museo ipertecnologico come quello pensato in origine. Il nuovo dirigente della direzione Cultura e Turismo, arrivato il 9 giugno scorso, ha preso atto della situazione appena descritta ed ha ritenuto di proporre la chiusura temporanea del museo in concomitanza con il termine del rapporto convenzionato con la cooperativa che aveva il servizio di apertura, sorveglianza e assistenza alle visite (lo scorso 30 settembre). Tutto questo nella convinzione di valutare quale potesse essere la soluzione più giusta per poter restituire al museo una propria credibilità nei contenuti museologici e anche con una diversa impostazione nel progetto di allestimento complessivo. Le considerazioni a riguardo matureranno, tenendo conto di una analisi preliminare che gli uffici preposti sono già impegnati a valutare”.

 

“Le riflessioni – ha detto ancora - che sono maturate nel frattempo (dalla chiusura a oggi), propendono per un aggiornamento complessivo del museo che tenga conto sia dei contenuti narrativi, alcuni di quelli esistenti sicuramente da ripristinare, sia delle componenti architettoniche per la definizione degli spazi di visita e degli allestimenti, prevedendo nel complesso, una fruibilità diversa. Piuttosto che provvedere ad un semplice ripristino dell’esistente (come fra l’altro era stato fatto proprio all’inizio del mandato) l’intenzione è quindi quella di proporre al visitatore una esposizione dei contenuti musealizzati, coerente con la risorsa acqua, così come è percepita oggi nei suoi valori ecologico-ambientali e al contempo di allestire un percorso critico rispetto all’importanza storica dell’acqua nella relazione con lo sviluppo della città, dove far emergere gli utilizzi della risorsa idrica in età medievale insieme ai manufatti monumentali che ancora oggi persistono a loro testimonianza”.

 

“La nuova progettazione – ha aggiunto il Sindaco - per ridefinire il Museo dell’Acqua sarà affidata ad un gruppo di professionisti che sappiano ridefinire il luogo della cultura con intendimenti scientifici sia a livello museologico che museografico. Una prima valutazione sul progetto preliminare proposta dagli uffici ci indicherà il criterio e il metodo per gli affidamenti degli incarichi ai sensi delle vigenti normative. Si intende inoltre costituire con il Dipartimento di Scienze della terra di Università di Siena un gruppo di lavoro utile ad approfondire temi attinenti di interesse e portata culturale più ampia; inoltre, a testimonianza della volontà di aggiungere altre prospettive che possano indirettamente valorizzare il museo e inserirlo in un più ampio progetto culturale, ricordo che la Galleria Olmastroni, appena i lavori di rinnovamento saranno ultimati (all’inizio del prossimo anno), ospiterà lavori di ricerca artistica proprio sul tema acqua, frutto del bando per artisti under 35 indetto nell’estate scorsa. Solo dopo un’adeguata sistemazione il Museo potrà aderire a reti museali nazionali e internazionali, un obiettivo a quanto mi risulta trascurato da tutte le precedenti amministrazioni e che ci siamo invece posti, obiettivo il cui raggiungimento richiede però standard qualitativi che solo una complessiva revisione può a nostro avviso consentire”.

 

“A prescindere dalla durata della progettazione e della realizzazione dei lavori – ha chiarito ancora Nicoletta Fabio -, che vedrete inserita nel prossimo Dup, abbiamo ritenuto utile ripristinare dal prossimo mese di dicembre l’apertura del museo con accesso gratuito, attraverso un accordo di collaborazione con l’associazione La Diana, la quale nella persona della Presidente, si è già resa disponibile a provvedere sotto la sua responsabilità alle aperture, alla sorveglianza e alla assistenza ai visitatori. Il museo, oltre al calendario delle aperture prestabilite, potrà essere aperto in via eccezionale per le visite prenotate dagli istituti scolastici o, comunque, per dichiarate finalità didattiche. Il biglietto di ingresso alla struttura anche in questo ultimo periodo era rimasto invariato a dieci euro, fatte salve le scuole che potevano accedere con formule di bigliettazione agevolate; aggiungo che nell’intero 2024 i visitatori sono stati 2014, per un incasso di 9.835 euro a fronte di un costo per l’amministrazione di 53.567,77 euro (uno sbilancio importante all’80 per cento)”.


 

“Compatibilmente all’apertura al pubblico della Chiesa di Sant’Agostino ha concluso il Sindaco di Siena -, recuperata nel frattempo all’interno del percorso museale dei Musei civici di Siena, abbiamo proposto alla cooperativa di servizi la riallocazione del personale impiegato al Museo dell’acqua in questa nuova sede. Mi premuro di osservare che questo dovrà avvenire a parità di ore lavorative da corrispondere in termini economici e a parità di qualificazioni professionali utili alle attività da svolgere”.


 

La consigliera Gabriella Piccinni (Pd) si è dichiarata: “Non del tutto soddisfatta. Prendo atto che ci sarà una riapertura provvisoria e gratuita per garantire le possibilità di visita, prendo atto della ricollocazione del personale in Sant’Agostino, ma mi pongo poi un interrogativo riguardo alla diversa fruibilità degli spazi, nominata dalla sindaca senza però entrare nel merito. Si è parlato di una progettazione strutturale e quindi vorrei capire come questa potrà essere realizzata e cosa si pensa di fare. Ho capito che si stanno facendo diverse valutazioni in merito. Ma quello che mi lascia più perplessa è lo spostamento tematico, da museo che valorizza una specificità fortissima rappresentata dai bottini e della fonti, caratteristica unica che contraddistingue la nostra città, a museo generico dell’acqua, tema a mio avviso affrontabile in tutte le città. Questo spostamento non lo vedo di buon occhio, viene così a mancare la giusta proporzione tra la normalità e ciò che invece abbiamo di straordinario. A volte a Siena non si distingue bene ciò che è eccezionale rispetto a ciò che è normale, i nostri bottini rappresentano un’unicità rara riconosciuta in tutta Europa, un luogo unico in cui dialogano sottosuolo e sovra suolo. Di questa particolarità la comunità deve essere pienamente consapevole e per questo abbiamo il dovere di riportarla all’attenzione di tutti. Attraverso lo sviluppo di un progetto di valorizzazione potremmo promuovere una rete con altre grandi città siti Unesco come Marrakech e Istanbul dove esiste un patrimonio simile. Un’altra forza del nostro museo era caratterizzata dall’allestimento di elevata qualità, passaggio delicato e importante, non solo per la qualità tecnologica, che forse non ha avuto necessari aggiornamenti, risultando oggi obsoleta. A tal proposito consentitemi di fare una piccola divagazione. Quando si decide di cancellare un allestimento di qualità bisogna sempre avere l’obiettivo di farne uno migliore. Cito il recente rinnovamento fatto al Santa Maria della Scala ponendo all’attenzione il paragone tra quello compiuto nella Tebaide, da prendere come esempio positivo, rispetto a quello messo in atto per la sala del Pellegrinaio, dove sono evidenti una serie di criticità, ad esempio sul piano dell’accessibilità all'informazione, nella mancanza di uno sforzo per includere tutti nella fruizione della bellezza. Noi dobbiamo pretenderci cura nel tempo di ciò che nel tempo si è costruito, noi dobbiamo essere in grado di proporre sempre qualcosa che duri al di là dei gusti di chi è pro tempore responsabile delle scelte”.

Ultimo aggiornamento

27/11/2025, 11:39

cookies