Descrizione
“È indispensabile un continuo monitoraggio per verificare durante l’anno la permanenza dei requisiti necessari al mantenimento della Scuola”. Così l’assessore alla sanità, Giuseppe Giordano, ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 19 dicembre, all’interrogazione del consigliere Maria Antonietta Campolo del gruppo Fratelli d’Italia sui problemi della Scuola di specializzazione in chirurgia plastica e ricostruttiva.
“La mia risposta – ha specificato Giordano – si basa sui chiarimenti forniti dalla direzione dell’Azienda ospedaliero universitaria senese (Aous) a seguito di una mia richiesta di informazioni, richiesta che era stata inviata anche al Magnifico Rettore. Il decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca ha determinato, per l’anno accademico 2023/2024, il superamento della riserva con la quale la stessa Scuola aveva ottenuto l’accreditamento provvisorio del Ministero per l’anno accademico 2022/2023. Nella nota, il direttore generale dell’Aous, Antonio Barretta, evidenzia che il raggiungimento di tale risultato è stato possibile attraverso la realizzazione di un ‘Piano di adeguamento per l’incremento delle degenze’, sottoscritto dallo stesso direttore Barretta e dal direttore della Scuola di specializzazione con l’obiettivo di garantire la consistenza numerica dei volumi di attività utili all’offerta formativa per la Scuola di specializzazione. Il piano ha previsto l’istituzione di una macroarea, comprendente l’Unità operativa complessa Chirurgia plastica e l’Uoc Chirurgia oncologica della mammella, rappresentativa dell’ambito rispetto al quale valutare l’attività svolta ai fini dell’accreditamento della Scuola di specializzazione, con particolare riferimento al conteggio del numero dei ricoveri. Si tratta di una soluzione organizzativa, appositamente disciplinata, percorribile nei casi in cui gli specializzandi siano coinvolti nelle attività”.
“L’Aous – ha proseguito l’assessore riportando quanto fornito dall’azienda – prosegue nell’impegno strategico, congiunto con l’Università degli Studi di Siena, di recupero e conferma delle Scuole di specializzazione, in vista del miglioramento continuo degli standard clinico-assistenziali della propria offerta di servizi ai cittadini e del consolidamento del ruolo dell’azienda all’interno delle reti di area vasta e regionali. Tra le iniziative volte ad alimentare processi programmatori di risorse umane coordinati per far fonte alle esigenze integrate di didattica e di ricerca (dell’Università) e assistenziali (dell’Aous), è da sottolineare l’adozione di una procedura aziendale per la determinazione del fabbisogno di personale universitario in convenzione con l’Aous, in relazione agli obiettivi condivisi tra l’azienda e l’Università degli Studi di Siena, prevedendone il costo e disciplinando le modalità e i tempi di acquisizione e valutazione delle richieste di attivazione di nuovi posti, con il conseguente inserimento nell’attività assistenziale. Questa procedura contribuisce a garantire il mantenimento dei requisiti scientifici necessari per l’accreditamento delle Scuole di specializzazione dell’Università degli Studi di Siena, oltre che l’attivazione di nuove. A titolo di esempio, al momento sono in corso procedure concorsuali, sostenute anche dall’Aous, funzionali all’attivazione delle Scuole di specializzazione in Cardiochirurgia, Urologia e Nefrologia”.
“Sul piano dell’operatività dell’Uoc Chirurgia Plastica – ha illustrato Giordano – la direzione aziendale fa presente che la tipologia di attività erogata negli ultimi anni dalla struttura non può essere oggetto di efficace confronto con quanto svolto precedentemente all’anno 2019, nel corso del quale è stata operata una modifica di carattere organizzativo, conseguente all’attivazione dell’Uoc Chirurgia oncologica della mammella, che ha portato alla revisione delle attività delle due strutture. Con riferimento specifico ai percorsi chirurgici, l’Aous ci informa che si è dotata, a partire dal 2022, di un regolamento che disciplina il funzionamento dei blocchi operatori, assicurando un valido strumento per il governo dell’attività chirurgica. La procedura definisce le priorità nella programmazione delle ore di sala operatoria per tutte le specialità che, nell’assegnazione, tiene necessariamente conto dei casi in urgenza e per patologia oncologica. In considerazione dei prossimi sviluppi dell’ospedale, con riferimento alle progettualità del Piano di riordino e sviluppo (Masterplan), il nuovo lotto volano, in corso di edificazione, incrementerà di quattordici unità la dotazione aziendale di sale operatorie e, di conseguenza, la disponibilità complessiva di ore da assegnare alle specialità chirurgiche. Infine, sul tema delle dotazioni di personale, dagli approfondimenti condotti è emerso che dal 2018 a gennaio 2022 sono stati presenti nella struttura complessivamente quattro professionisti (universitari), successivamente ridotti a tre a seguito di un pensionamento. È attualmente in corso una procedura concorsuale per l’acquisizione di un dirigente medico ospedaliero che sostituirà l’unità di personale andata in pensione nel 2022”.
“Relativamente alle informazioni e spiegazioni fornite dalla direzione aziendale – ha affermato l’assessore Giordano – mi sento di osservare che la costituzione di una ‘macroarea’ non risolve il problema in termini di offerta formativa per quanto attiene agli aspetti didattici peculiari della disciplina. Questo perché la chirurgia plastica non è solo chirurgia della mammella. Per tale motivo, ai fini dell’accreditamento, temo, anche se ovviamente non me lo auguro, che le problematiche sui volumi assistenziali possano persistere, dato che la struttura di sede della Scuola di specializzazione è la Uoc di Chirurgia plastica, che risulta avere una lista di attesa esorbitante a cui, evidentemente, i professionisti in servizio, con le ore di sala operatoria attualmente assegnate, non riescono a far fronte. E’ di tutta evidenza che, essendo l’accreditamento un procedimento annuale ed essendo predeterminati tanto i requisiti di docenza quanto quelli assistenziali, in particolare quelli della struttura di base (attività ambulatoriali, esami strumentali e diagnostici, attività chirurgica di piccola, media e grande chirurgia), è indispensabile un continuo monitoraggio per verificare durante l’anno la permanenza dei requisiti necessari al mantenimento della scuola”.
“L’amministrazione comunale – ha concluso Giordano – continuerà nella propria azione di monitoraggio su tutte le Scuole di specializzazione dell’area sanitaria, che sicuramente vanno mantenute e valorizzate, e si attiverà anche con proprie iniziative di sostegno, come abbiamo recentemente fatto per la Scuola di specializzazione in emergenza-urgenza”.
Il consigliere Maria Antonietta Campolo del gruppo Fratelli d’Italia si è dichiarata: “soddisfatta, ringrazio l’assessore per la risposta e per il lavoro che sta portando avanti, vorrei comunque aggiungere delle precisazioni. La chirurgia plastica non è solo chirurgia ricostruttiva della mammella ma anche unità operativa complessa chirurgica, e come la chirurgia plastica dovrebbe essere dotata di almeno cinque medici strutturati per una adeguata presa in carico del servizio, e non come adesso. Trovo giusto un continuo monitoraggio della situazione attuale, ma un attento monitoraggio deve riguardare anche l’Università. Mi duole infatti apprendere che il Rettore non abbia voluto fornire le informazioni da noi richieste, ritengo che trattandosi di sanità pubblica si tratti di una grave mancanza. A questo proposito vorrei sottolineare la criticità e la grande sofferenza in cui versa la specialità di medicina chirurgica di accettazione e d’urgenza, è da tempo che non abbiamo medici specializzandi in questa disciplina, su trenta posti zero iscritti. Ciò sta a significare che entro cinque anni non avremo più medici di Pronto Soccorso. Non dobbiamo più accettare che i medici specializzandi del terzo anno lascino l’azienda ospedaliero universitaria senese e vadano a lavorare nelle Usl percependo lo stipendio dell’Università e della Usl di riferimento. Mi sento di poter consigliare al Rettore di valutare la possibilità, vista la mancanza di medici universitari, di reclutare i direttori di clinica, seppure ospedalieri, a dirigere le scuole di specializzazione, dato che di fatto si occupano anche di formazione e lo esorterei a trovare il tempo di studiare la formula più giusta per sanare a livello cittadino una criticità ormai da codice rosso”.