Prospettive dello stabilimento Beko Europe di Siena, Fabio: “Solleciterò un’azione forte contro il piano industriale per tutelare l’occupazione”

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Durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, il Sindaco ha risposto all’interrogazione urgente dei gruppi della minoranza

Data:

28 novembre 2024

Data scadenza:

21 dicembre 2024

Tempo di lettura:

4 min

Sindaco Siena
Sindaco Siena

Descrizione

“Come ho più volte ribadito nelle ultime uscite pubbliche, mi impegnerò su tutti i fronti possibili, ma la strada da seguire è quella della reindustrializzazione, mentre il compito del Comune è quello di mantenere il sito ad area industriale”. Così il Sindaco, Nicoletta Fabio, ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, giovedì 28 novembre, all'interrogazione urgente presentata dai consiglieri dei gruppi Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Anna Ferretti e Luca Micheli), Gruppo Misto (Fabio Pacciani), Siena Sostenibile (Monica Casciaro), Progetto Siena (Adriano Tortorelli), Castagnini Sindaco (Massimo Castagnini), Per Siena (Vanni Griccioli) e Polis (Gianluca Marzucchi) sulla prospettiva dello stabilimento Beko Europe di Siena (ex Whirlpool) e dei suoi lavoratori.

 

“Penso di aver sempre garantito – ha spiegato il Sindaco Fabio - la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, consapevole che non è sufficiente. Ho partecipato e parteciperò a tutti i tavoli, ministeriali, provinciali e regionali, mi sono mossa, chiamando spesso a raccolta per prima tutte le altre istituzioni del territorio, e continuerò a farlo nelle sedi opportune. Per questo sono già attiva da tempo all’interno di una sinergia creatasi con tutte le istituzioni coinvolte”.

 

“Mi sono attivata a suo tempo – ha proseguito Nicoletta Fabio - e ho continue interlocuzioni con il Ministero competente. A questo proposito posso chiarire il significato del ‘golden power’ di cui si è parlato e si parla. Questa misura messa in campo dal Governo non è finalizzata alla tipologia della produzione, sappiamo bene che lo strumento in questione si applica a settori strategici di interesse nazionale ed è quindi legittimo da parte degli scettici l’obiezione che quello della refrigerazione non rientri tra le categorie previste. Ma quando nel 2023 il Ministero dette parer affermativo sulla fusione tra Arcelik e Whirlpool lo stesso Ministero impartì precise direttive per l’ingresso di Beko in Italia. Direttive indirizzate proprio a evitare che potesse operare nel nostro paese un soggetto che non tutelasse i lavoratori all’interno del proprio piano industriale. Quindi se Beko non ottempera, come sta facendo, alle prescrizioni, diviene oggetto di ‘golden power’, non perché operi in un settore strategico, ma perché disattende le direttive del Governo alle quali è subordinata la sua presenza. Quindi è prima di tutto il Governo che può e deve esercitare un’azione forte che io continuerò a sollecitare. Nel frattempo a mio avviso la reindustrializzazione resta l’obiettivo che può meglio garantire la continuità lavorativa. In tal senso per questa amministrazione l’attuale sito Beko rimane area industriale”.

 

“Un altro tema caldo – ha concluso Fabio – è quello da affrontare con la proprietà dello stabilimento. Mi sono mossa immediatamente su questo aspetto e spero di potermi presto confrontare direttamente con gli intestatari dell’immobile, perché senz’altro l’affitto cospicuo che Beko paga è una delle debolezze rispetto agli altri stabilimenti del gruppo. In ottica futura è un deterrente non da poco per eventuali nuovi investitori. La proprietà dell’immobile è, quindi, una delle parti in causa per il futuro dei trecento lavoratori e delle loro famiglie”.

 

La consigliera Giulia Mazzarelli del gruppo Partito Democratico, che ha illustrato l’interrogazione, ha dichiarato: “questa vertenza si inserisce in uno scenario abbastanza disastroso che riguarda il nostro territorio, lei parla di fare pressione con il Governo, io credo che il Governo abbia delle grosse responsabilità, c’erano tutti i segnali evidenti già da tempo che l’azienda non avesse interesse a stabilire un rapporto con il territorio e a mantenere i siti industriali attivi. Visti i licenziamenti in Polonia e nel Regno Unito, e gli investimenti pari a zero dell’azienda da aprile ad oggi, possiamo dire che i segnali erano tutti già ben presenti , segnali che facevano presagire ciò che si è realizzato. Siamo oggettivamente in ritardo, questa pressione andava esercitata molto prima, quando lei parla di attivarsi con la proprietà per alleggerire l’azienda dal peso del costo di affitto, ebbene io ritengo che tale passaggio andasse fatto mesi fa, con una produzione in forte calo che ha toccato i minimi storici. Si sta parlando di tre vertenze aperte nel nostro territorio, 4500 posti di lavoro in pericolo, tra cui l’ultima disastrosa notizia di Gsk. Questo io credo che ci impone seriamente di fare una riflessione su quelli che sono la produzione industriale e lo sviluppo economico all'interno del nostro territorio e quindi la garanzia per il nostro territorio di poter avere una produzione attiva che possa garantire occupazione. A queste famiglie non vorrei dire di non essere soddisfatta, perché credo veramente che in questa fase si debba essere tutti uniti. Il grande lavoro che sta facendo la Provincia di tenere le fila, insieme all’azione costante della Regione, ognuno per la sua parte. Abbiamo parlato del Golden Power, lei ce l'ha spiegato in termini formali, ma in termini sostanziali come si esercita? Quali sono le garanzie? Quali sono i prossimi passi del Ministro? In che modo si garantisce che questo sito produttivo industriale rimanga attivo e che queste persone anche oggi qui presenti possano continuare a lavorare? Purtroppo queste risposte non sono state date, neanche oggi. La ringrazio sinceramente per il suo impegno ma mi sembra che serva qualcosa di più”.

 

 

 

Ultimo aggiornamento

28/11/2024, 09:50

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