Nuovo cogeneratore Scotte, Giordano: “Il cattivo funzionamento non crei danni alla collettività”

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Durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 16 ottobre, l’assessore ha risposto all’interrogazione del consigliere Enzo De Risi (Fratelli d’Italia)

Data:

16 ottobre 2025

Data scadenza:

27 novembre 2025

Tempo di lettura:

7 min

DE RISI ENZO
DE RISI ENZO

Descrizione

I risultati conseguiti nel campo del risparmio energetico presso il policlinico Santa Maria alle Scotte grazie all’acquisto e all’inaugurazione di un cogeneratore sono stati l’oggetto dell’interrogazione presentata, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 16 ottobre, dal consigliere di Fratelli d’Italia Enzo De Risi. Ha risposto all’interrogazione l’assessore alla sanità del Comune di Siena Giuseppe Giordano.

L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese – ha detto l’assessore, citando le informazioni tecnici fornite dall’azienda - ha avviato, nell’ambito della concessione con il gruppo Renovit (già Mieci), un progetto di efficientamento energetico che prevede, tra gli altri interventi, la trasformazione dell’attuale cogeneratore (Coge1) da un megawatt elettrico in trigeneratore e l’installazione di un nuovo trigeneratore (Coge2) da 1,5 MWe. A seguito del completamento dei lavori di installazione del Coge1 e il relativo rilascio del certificato di regolare esecuzione da parte del direttore lavori in data 4 marzo 2022 e sua successiva inaugurazione, in data 25 maggio 2022, subito dopo l’attivazione, il Coge1 ha riportato un guasto ad un componente essenziale (scambiatore fumi) e presentato gravi problemi di funzionamento che ne hanno determinato il fermo. A tale accadimento è seguita una formale contestazione da parte della stazione appaltante nei confronti dell’impresa esecutrice con richiesta di intervento per ripristino della piena funzionalità del Coge1, tanto che in data 10 luglio 2022 la stessa impresa ha provveduto allo smontaggio e ritiro del componente guasto per procedere alla sua sostituzione. Stante l’inerzia dell’impresa esecutrice nei mesi successivi al ritiro del componente, la stazione appaltante ha proceduto ripetutamente a sollecitarne formalmente il ripristino diffidando la stessa ad intervenire senza averne alcuna risposta; pertanto, in data 7 marzo 2023, la stazione appaltante dava mandato formale alla Mieci (ora Renovit) di procedere alla riparazione e ripristino della piena funzionalità del Coge1. A partire dal mese di Aprile 2023 Mieci (ora Renovit) avviava le lavorazioni necessarie alla riparazione del Coge1 comunicandone ad Aous il completamento alla data del 28 dicembre 2023”.

A seguito di tale data – ha proseguito Giordano -, tenuto conto della necessità di eseguire degli interventi collaterali alla messa in funzione del Coge1 nell’ambito della centrale tecnologica di Aous e stante l’esigenza di dare seguito da parte di Mieci (ora Renovit) agli interventi di riqualificazione ed efficientamento ricompresi nella proposta di partenariato pubblico privato in essere, la stessa procedeva ad avviare le procedure amministrative e autorizzative e successivamente le lavorazioni necessarie alla trasformazione del Coge1 in trigeneratore al fine di aumentarne le potenzialità ed i relativi benefici dal punto di vista energetico per Aous, con una previsione di ultimazione dei lavori ed attivazione del Coge1 in modalità trigenerazione entro il 31 marzo 2026. Nel frattempo, Aous ha avviato un contenzioso con l’impresa appaltatrice, nell’ambito del quale l’azienda ha quantificato anche i risparmi economici non conseguiti. Con la prossima rimessa in funzione dell’impianto sarà possibile confermare le produzioni termiche ed elettriche e i risparmi previsti”.

Il secondo cogeneratore (Coge2) – ha spiegato ancora Giordano - era già stato proposto dal gruppo Renovit (già Mieci) in sede di gara, nell’ambito di quello che è poi diventato il contratto di concessione oggi vigente. Non si è ritenuto necessario attendere la verifica dei risultati della prima installazione, in quanto i benefici erano determinabili a priori sulla base dei consumi storici di energia termica ed elettrica. La produzione del primo impianto, stimata a circa il venti percento del fabbisogno elettrico e al ventisei percento di quello termico, costituiva già di per sé un salto significativo nell’autoproduzione energetica dell’ospedale. Secondo l’Aous, il secondo trigeneratore si rende altresì necessario per incrementare ulteriormente questa quota. Infatti, consentirà di coprire un ulteriore trenta percento del fabbisogno elettrico e un ulteriore trentaquattro percento di quello termico, portando l’autoproduzione complessiva al cinquanta percento per l’energia elettrica e al sessanta percento per l’energia termica. Rimane inoltre un margine che viene destinato, compatibilmente con i vincoli paesaggistici, alla produzione fotovoltaica, con un impianto da 200 kW in fase di installazione. La messa in esercizio del nuovo trigeneratore è programmata entro il 31 marzo 2026. Il nuovo trigeneratore non sarà sostitutivo, ma complementare a quello esistente. I due impianti lavoreranno in parallelo, integrandosi in base ai carichi e garantendo continuità anche in caso di fermo macchina”.

L’Aous – ha continuato l’assessore - ha precisato che il contratto con il gruppo Renovit non riguarda soltanto la produzione energetica, ma include un ampio pacchetto di opere di riqualificazione impiantistica che, oltre a generare risparmi energetici, costituiscono veri e propri interventi di ristrutturazione. Tra essi si ricordano: la sostituzione delle unità di trattamento aria con sistemi di filtrazione e umidificazione avanzati, la riqualificazione del sistema di produzione e trattamento dell’acqua calda sanitaria, la sostituzione delle elettropompe, la telegestione degli ambienti, il relamping con nuove lampade Led, la coibentazione e sigillatura delle linee aerauliche, l’adeguamento degli impianti di climatizzazione del lotto Dea, la riqualificazione e messa in sicurezza dell’ingresso, la nuova cabina Mt-Bt Shelter, gli interventi di ammodernamento della mobilità verticale oltre ai lavori per l’installazione di attrezzature sanitarie finanziate con fondi Pnrr. Oltre a quanto sopra riportato, tenuto conto che gran parte del presidio dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese necessita di importanti lavori di adeguamento antisismico ed antincendio, oltre ad una rifunzionalizzazione generale, nella volontà condivisa come obiettivo di programma di governo con la Giunta regionale di offrire ai pazienti ed agli operatori una struttura sempre più efficiente e moderna, potenziando l’ospedale dal punto di vista strutturale e tecnologico, adeguandolo a standard sempre più elevati di qualità dei percorsi assistenziali, al fine di realizzare detto obiettivo, Aous ha proceduto, già a partire dal 2021, a sviluppare una progettualità d’insieme del presidio che prendesse atto di tutte le esigenze di adeguamenti normativi, sanitarie, assistenziali, logistiche, di viabilità, tecnologiche, in una visione organica, allo scopo di ridefinire il nuovo assetto funzionale, sanitario e logistico dell’ospedale, definendo l’ordine e le propedeuticità delle realizzazioni, il cosidetto ‘MasterPlan’ con cui Aous approvava il documento ‘Piano di riordino e sviluppo dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese – MasterPlan’. Il ‘MasterPlan’ aziendale è attualmente in fase di aggiornamento con previsione di completamento della stessa entro dicembre 2025 e prevede numerosi interventi, finalizzati ad una globale ridefinizione del Presidio, sia per quanto riguarda la costruzione di nuovi lotti (lotto volano in costruzione con previsione di ultimazione al 2026, nuovo edificio laboratori, nuovo edificio ambulatori, nuovo magazzino) funzionali ad avviare l’adeguamento antincendio ed antisismico oltre ad una profonda ristrutturazione dei lotti esistenti, di due nuove aree di parcheggi oltre che di una nuova viabilità, sia dal punto di vista funzionale, con una generale riorganizzazione dei percorsi assistenziali e di supporto logistico-tecnologico. L’attuazione di tale complesso di interventi prevede un impegno di risorse economiche di 297.941.300 euro come da MasterPlan approvato, attualmente in fase di revisione in funzione dello stato di avanzamento dei lavori in corso e delle progettazioni per alcuni degli stessi in fase di definizione”.

Mi auguro – ha concluso Giordano - che le conseguenze economiche del cattivo funzionamento del primo cogeneratore e il danno subito dall’azienda per mancati risparmi energetici non si traduca in un danno economico per la pubblica amministrazione e, quindi, per la collettività. Sappiamo bene, infatti, che la sanità regionale vive da tempo un disavanzo imponente che ha comportato un forte aumento dell’Irpef e mi auguro che il prossimo assessore alla sanità regionale possa mettere mano alla gestione coniugando una indispensabile sanità pubblica con una organizzazione più efficiente ed una spesa più oculata”.

Il consigliere Enzo De Risi (Fratelli d’Italia) ha replicato: “Prendiamo atto con meraviglia della solerte ed esaustiva risposta fornita dal direttore generale dell’Aous in merito all’interrogazione presentata in data 4 settembre 2025, alla quale è stata data risposta solo il 16 ottobre 2025. Nel frattempo si sono tenuti due Consigli comunali, durante i quali non è stato possibile essere informati, poiché dall’Azienda Ospedaliera non era giunta alcuna comunicazione. Avevamo ritenuto che il lungo tempo di attesa fosse dovuto alla necessità di approfondire aspetti tecnici o economici complessi. Apprendiamo invece che il cogeneratore installato non ha mai funzionato e che non entrerà in funzione almeno fino a marzo 2026. Nella stessa risposta si afferma che è stato ordinato un nuovo cogeneratore, in virtù dei benefici attesi dal suo utilizzo. Ma sorge spontanea una domanda: su quale base sono stati calcolati tali benefici, se il cogeneratore attualmente installato non ha mai prodotto energia? Inoltre, si apprende che il ritardo non è dovuto alla riparazione terminata nel dicembre 2023, bensì al fatto che occorrevano altri interventi collaterali per consentirne l’effettiva attivazione, interventi che non furono realizzati al momento dell’installazione. Dunque, il guasto non è stata l’unica causa del blocco. Poiché I’interrogazione chiedeva di conoscere i risparmi energetici conseguiti fino ad oggi, la risposta, che evidentemente è pari a zero, avrebbe potuto essere molto più tempestiva. Mi domando quindi perché sia stato necessario attendere oltre quaranta giorni. Dalla risposta cosi dettagliata emerge, infine, che il nosocomio non è poi cosi ‘perfetto’ dal punto di vista strutturale: i problemi, dunque, non riguardano soltanto gli ascensori. Concludendo, mi ritengo soddisfatto per aver ricevuto finalmente la risposta, ma rimango profondamente allibito per il suo contenuto in base alle giustificazioni addotte dal direttore generale dell’Aous”.

Ultimo aggiornamento

16/10/2025, 08:42

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