Descrizione
Gli strumenti che l’amministrazione potrebbe mettere in campo a sostegno delle imprese e dei cittadini senesi in caso di dazi imposti dagli Stati Uniti sono stati oggetto, durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 15 maggio, di un’interrogazione da parte del consigliere del gruppo Partito Democratico, Alessandro Masi. A rispondere è stato il Sindaco del Comune di Siena, Nicoletta Fabio.
“Rispondiamo a questa interrogazione, come doveroso – ha dichiarato il Sindaco – facendo però presente che, al momento attuale, appare non tempestiva. A oggi, infatti, non è stato ancora stabilito né a livello internazionale né a livello nazionale quali saranno gli eventuali nuovi dazi a carico delle imprese italiane, né quelli che potranno riguardare altri paesi dell’Unione Europea e del mondo. Alla luce di ciò, è evidente che il Comune non ha elementi per fare previsioni su uno scenario che resta indefinito. Inoltre è pressoché impossibile per un ente comunale, che non ha competenze né strumenti in materia di politica commerciale internazionale, fornire risposte su dinamiche di mercato globale. Questo non significa ignorare la rilevanza del tema: il mercato Usa è indubbiamente importante per l’economia del territorio. Le vendite di manufatti senesi in questo mercato, nel 2024, hanno superato i 656 milioni di euro, circa il 16% del totale venduto nel mondo. Si tratta in particolare di farmaci, che rappresentano 292 milioni di euro, pari al 44% del totale venduto in questo mercato dalla provincia di Siena e al 7,7% di tutti i prodotti farmaceutici venduti dalla Toscana negli Stati Uniti. Rilevante è anche il comparto delle bevande, che costituisce il 28% dell’export senese in Usa e rappresenta il 43% delle bevande esportate dalla Toscana verso questo mercato. Le importazioni di manufatti dagli Usa, invece, hanno un peso meno rilevante. Esistono tuttavia organi nazionali e sovranazionali appositamente preposti a questo tipo di analisi e decisioni”.
“Va poi rilevato – ha aggiunto Fabio – che le attività di esportazione interessate da eventuali dazi coinvolgono in larga parte imprese che operano sul territorio provinciale, e non specificamente su quello comunale. Gran parte delle aziende esportatrici ricadono infatti in ambiti produttivi esterni alla città. In tal senso, la richiesta sembrerebbe più opportunamente indirizzabile alla Provincia o alla Camera di Commercio, enti che per loro natura sono più prossimi a questo tipo di tematiche. Invitiamo quindi il consigliere proponente a prendere atto di queste inequivocabili circostanze e, se lo ritiene, a rivolgersi agli enti territorialmente e istituzionalmente più competenti su una questione di rilevanza macroeconomica e di portata globale, che non può essere ricondotta alle responsabilità di un singolo Comune”.
Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarato: “non soddisfatto, perchè la Sindaca Fabio non ha risposto al tema, ma soprattutto alla domanda principale che è stata fatta, ovvero, l’amministrazione è d’accordo su questi dazi o no? E in generale questa questione era importante da porre all’interno di questo Consiglio, che ricordo e’ della città capoluogo di una provincia che ha vocazione internazionale, in un Paese che in Europa è secondo solo alla Germania nell’export con gli Stati Uniti: una provocazione per promuovere un dibattito nell’opinione pubblica e tra le istituzioni locali. La superficialità e tiepidezza del governo Meloni sui dazi americani (sebbene sospesi, sono comunque aumentati già del 10 per cento e del 25 per cento per acciaio ed auto) non è un buon segno per noi a Siena e per le nostre attività, che già abbiamo i prezzi tra i più alti d’Italia e la tassazione al massimo. Tutto questo, prima che da consigliere comunali, non ci deve stare bene da cittadini. Questa incertezza dei dazi aggiunge un’ulteriore variabile sfavorevole al quadro della crisi del lavoro e dell’economia locale, che avevamo condiviso in questa sala con gli attori economici cittadini a febbraio”.
“Speriamo quindi - ha concluso il consigliere Masi - che almeno l’Unione Europea sia compatta per arginare questi dazi, che non vanno sottovalutati, perché sembrano lontani dalle nostre vite, ma le condizionano già adesso. Spero quindi che questa interrogazione serva a destare una maggiore attenzione su questa nuova tegola, che rischia di penalizzarci anche qui a Siena”.