Descrizione
Il Comune di Siena, al termine di un contenzioso durato diciotto anni (nel corso del quale l’ente è stato difeso dall’avvocato Fabio Pisillo), ha vinto la cosiddetta “guerra delle antenne”, una controversia che si protraeva dal 2006, a seguito della decisione dell’amministrazione comunale di eliminare (con il consenso dei cittadini) le antenne e le parabole dai tetti degli edifici del centro storico della Città, veicolando il segnale attraverso la fibra ottica.
Nei giorni scorsi il Ministero delle imprese e del made in Italy ha trasmesso una relazione all’amministrazione comunale, in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato numero 5904 del 2021. La relazione conferma la legittimità dell’operato del Comune di Siena, che ha realizzato e messo in esercizio un sistema in grado di captare il segnale radio-televisivo via etere (mediante un’antenna centralizzata) e di canalizzarlo nella rete in fibra ottica (Hfc) di Telecom Italia, tramite la quale raggiunge le utenze private.
Il provvedimento del Ministero fa seguito a numerosi incontri ed approfondimenti avvenuti negli ultimi due anni tra l’amministrazione comunale, per il tramite del Servizio avvocatura civica, e i responsabili del Dipartimento ministeriale.
Il Ministero ha altresì tenuto conto del profilo di tutela culturale e paesaggistica perseguito dal Comune di Siena, a seguito della eliminazione volontaria delle singole antenne presenti nel centro storico della città, Patrimonio dell’umanità Unesco dal 1995. Questo intervento ha permesso di preservare e valorizzare il patrimonio paesaggistico della città, eliminando le numerose antenne che deturpavano i tetti delle abitazioni.
Con questa conferma ufficiale, il Comune di Siena considera definitivamente conclusa e vinta la “guerra delle antenne”, sia sotto il profilo risarcitorio – a seguito di specifica domanda avanzata da diverse emittenti televisive e definita favorevolmente per l’ente con la sentenza della Corte d'Appello di Firenze numero 2122 del 2023 – sia sotto il profilo amministrativo, essendo stato chiarito che l’amministrazione comunale non necessita di autorizzazioni. Un risultato importante che permette alla città di proiettarsi verso un futuro di connettività avanzata e di tutela del proprio patrimonio storico e paesaggistico.