L’assistenza educativa scolastica è stato il tema dell’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 novembre, dalla consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico. A rispondere è stato l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Siena, Micaela Papi.
“Il servizio di supporto educativo ai gruppi sezione – ha spiegato l’assessore – viene fornito prevalentemente a gruppi in cui siano presenti bambine o bambini non ancora in possesso di certificazione di handicap, ma già in carico ai servizi territoriali. Si tratta di gruppi sezione all’interno dei quali è richiesta, fin da subito, un’attenzione individualizzata da parte delle insegnanti curricolari e che possono avvantaggiarsi della presenza tempestiva di una figura educativa integrativa. Tali figure, in assenza di certificazione, non sono riconducibili al ‘sostegno’, ma svolgono un’importante funzione di supporto educativo a garanzia del benessere relazionale del gruppo. Lo stesso bisogno può potenzialmente emergere in gruppi sezione all’interno dei quali si concentrano in modo casuale numerose e significative richieste educative senza che ciò esiti in situazione di bisogni educativi speciali: a mero titolo di esempio, famiglie non italofone, situazioni seguite dai servizi sociali, problematiche cliniche che non coinvolgono la sfera degli apprendimenti, lutti familiari importanti o altro ancora. In questi casi il gruppo sezione può essere supportato sotto il profilo affettivo-relazionale. Naturalmente, il supporto educativo ai gruppi sezione viene erogato in modo controllato, in modo da lasciare tutte le risorse necessarie per i numerosi, e importanti sul piano clinico, casi di bambine e bambini con certificazione di handicap conclamata. Il supporto educativo ai gruppi sezione si inquadra nel più ampio obiettivo dell’amministrazione sui servizi educativi come laboratori di inclusività, obiettivo che mette al centro i bambini e le bambine e i loro percorsi di crescita, la postura competente, responsabile e incoraggiante dell’adulto e il benessere dell’intera comunità educativa”.
“Il servizio di assistenza scolastica e alla comunicazione – ha proseguito Papi – costituisce un intervento distinto: viene erogato dalla Società della Salute senese (Sdss) in accordo con i servizi territoriali competenti e ne sono beneficiari, in base ai progetti individuali elaborati dal Servizio di neuropsichiatria infantile (Smia) anche i bambini iscritti ai servizi educativi comunali. Il coordinamento pedagogico comunale si limita a recepire la disponibilità e a cercare di garantire che le ore erogate siano coordinate con gli interventi di sostegno, in un’ottica di complementarietà e continuità. Il servizio di assistenza scolastica e alla comunicazione è finanziato dal Ministero competente e i fondi vengono trasferiti ai singoli Comuni; nel caso di Siena, vengono destinati integralmente alla Sdss. La stessa Sdss, d’intesa con lo Smia, definisce, in base a un progetto personalizzato, il numero di ore necessarie per ciascun bambino o ragazzo frequentante le scuole dell’infanzia (comunali o statali), le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado. Sulla base del budget disponibile, la Sdss assegna ed eroga il servizio affidandone l’attuazione operativa a una cooperativa accreditata. Nello specifico, il Comune di Siena ha destinato al Sdss: 56.930,88 euro nell’anno educativo 2022/2023; 56.200 euro, a cui si aggiungono ulteriori 7.256,85 euro, per l’anno educativo 2023/2024; 51.790,12 euro (in fase di impegno) per l’anno educativo 2024/2025; 85.256,85 euro (decreto ministeriale in approvazione) per l’anno educativo 2025/2026. Nel corso dell'anno scolastico 2024/2025 il servizio di educativa scolastica e comunicazione è stato erogato a sessanta alunni residenti nel Comune di Siena, per un totale di trecentoventisette ore settimanali. Per l’anno scolastico in corso, usufruiscono del servizio cinquantacinque alunni, per un totale di duecentoventisette ore settimanali. L’amministrazione comunale considera questo tema di primaria importanza e assicura il massimo impegno per il suo costante monitoraggio. Si evidenzia inoltre che, per l’anno scolastico in corso, i fondi ministeriali sono aumentati del 40 per cento, grazie all’incremento del Fondo per l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità, disposto dal Ministro Alessandra Locatelli (aumento di sessanta milioni di euro a livello nazionale)”.
“E’ stato già organizzato a inizio ottobre – ha poi evidenziato l’assessore – un incontro congiunto tra Comune di Siena, Sdss e Smia, finalizzato ad analizzare la situazione, con particolare attenzione alle ore assegnate agli istituti scolastici da parte della Sdss in base al budget, confrontandole con quelle attribuite da Smia, e a individuare possibili soluzioni condivise. Nel corso della riunione, il Comune ha manifestato la propria disponibilità a farsi carico di eventuali carenze finanziarie, al fine di garantire la piena copertura delle ore certificate dal servizio Smia e tutelare i diritti di tutte le bambine e i bambini residenti”.
“Infine – ha concluso l’assessore Papi – nell’ultima assemblea della Sdss l’amministrazione comunale ha proposto, in uno spirito di collaborazione istituzionale, che su tutto il territorio consortile sia assicurato un livello uniforme di impegno da parte di tutti i Comuni aderenti, con il trasferimento integrale dei fondi ministeriali alla Sdss. Tale impostazione consentirebbe di individuare nella Sdss l’unico interlocutore per Smia e istituti scolastici, garantendo equità, continuità e pari opportunità per tutti i minori, indipendentemente dal Comune di residenza. Per l’anno scolastico in corso”.
La consigliera Anna Ferretti del gruppo Partito Democratico si è dichiarata: “Ringrazio il Comune per l’impegno messo in campo, ma la mia domanda era fondata. Il supporto educativo, giustamente finanziato dall’amministrazione comunale, è relativo alle situazioni non ancora in possesso di certificazione, ma nelle scuole statali non c’è questa copertura. Hanno dunque ragione alcune insegnanti a segnalare le grosse difficoltà di gestione. E’ infatti necessario del tempo per certificare un bambino, aspetto che deve essere fatto con una massima attenzione e cura, ma questo bambino deve poter stare a scuola in un certo modo. Nelle scuole materne comunali, tramite la previsione di assistenza educativa è possibile, in quelle statali non avviene. Apprezzo lo sforzo del Comune, ma nei mesi che passano in attesa della certificazione, anche i bambini che frequentano la scuola statale hanno bisogno di un sostegno: credo siano necessari su questo una riflessione e un ragionamento con tutte le parti in causa. Tutto questo nell’interesse dei bambini, delle famiglie e nell’intera classe, per un corretto inserimento che non lasci strascichi nel tempo. E’ stato fatto molto, serve un ulteriore sforzo”.